Trek-Segafredo, Vincenzo Nibali: “Nella mia mente c’è il Giro. I rulli? La penso come Fantozzi sulla Corazzata Potemkin. Ciclismo vero in strada””

Anche Vincenzo Nibali da oggi riprende pienamente ad allenarsi in esterno. Pur vivendo in Svizzera dove le limitazioni sono state diverse, il ciclista della Trek – Segafredo aveva deciso, come molti professionisti italiani che vivono all’estero, di limitare comunque le proprie uscite, ma con la ripresa degli allenamenti in Italia e in molti altri paesi, si intravede la fine di questo periodo e il ritorno alle corse. In attesa di conoscere il nuovo calendario che potrebbe essere ufficializzato domani (vedremo se le anticipazioni di questi giorni saranno confermate), da qualche tempo si comincia un po’ tutti a ragionare sul proprio programma e sui propri obiettivi. Il siciliano ha “perso” i Giochi Olimpici di Tokyo per quest’anno, ma resta ancora il Mondiale di Aigle-Martigny (pur con non pochi dubbi) da poter mettere nel mirino, oltre ovviamente ai grandi giri, partendo dal Giro d’Italia.

La Corsa Rosa è ancora nelle priorità dello Squalo dello Stretto, anche se chiaramente bisogna aspettare di comprendere davvero quali saranno le corse in programma per definire con certezza gli eventi a cui prendere parte, considerando anche le numerose e inevitabili sovrapposizioni (alcune Monumento saranno durante Giro e Vuelta, che a loro volta potrebbero essere contemporanee per qualche giorno in quello). “Al momento nella mia testa c’è ancora il Giro“, commenta oggi Nibali a TuttoSport, pur ammettendo di dover ancora definire il proprio calendario, per il quale necessariamente dovrà consultarsi con squadra e preparatori, a partire dal fido Paolo Slongo.

In questo periodo molto attivo sui social e in numerose iniziative, il messinese si è prestato anche a qualche evento sui rulli, seppur meno di molti colleghi e ha più volte lasciato intuire di non esserne un grande fan, specialmente per quanto riguarda le corse. “Sui rulli la penso esattamente come Fantozzi quando parlava della Corazzata Potemkin. Per me il ciclismo vero si fa in strada“, ha infatti commentato in maniera molto chiara al quotidiano torinese. Insomma, come faceva dire Paolo Villaggio al suo personaggio “una cagata pazzesca…”

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